Dean Potter

Dean Potter Climbing Base Jumping Slack Lining

Le persone spesso credono che io non abbia paura, ma è facile osservare nelle foto che precedono i miei salti le forti emozioni che provo mentre calcolo i rischi.

Dean Potter

Dean è stato spesso definito un visionario, uno sperimentatore, un impavido, a volte anche controverso… ha compiuto imprese memorabili ed è tra i più apprezzati climber d’america e del mondo.

E’ stato un pioniere e precursore unendo il sottile ponte tra volo e scalata, concependo per primo il “freebase”.

Dean Potter Climbing Base Jumping Slack Lining

Sono tante le sue imprese memorabili, effettuate in tutto il mondo con particolare attenzione allo Yosemite come anche al deserto del Moab o in Patagonia.

Senz’altro però sono leggendarie le sue solitarie senza corda, come per esempio quelle su Astroman, Separate Reality, Dog’s Roof, The Rostrum, sulla bellissima via Heaven. Come sono leggendarie le sue salite speed, uniche e ancora irripetute:

  • 1999, un’impresa fino allora impensabile, El Capitan e Half Dome in solitaria ed in meno di 24 ore;
  • 2001, insieme a Timmy O’Neil Potter, la prima salita in giornata di tre big walls nello Yosemite su Half Dome (Regular Route), sul Mt. Watkins (South Face) e su El Capitan (The Nose) migliorando poi nel 2010 il suo stesso primato.

 

Potter si è spinto poi fino in Patagonia, dove aveva effettuato la prima solitaria della via della Supercanaleta sul Fitz Roy, seguita poi da una veloce ripetizione in solitaria della via del Compressore sul Cerro Torre salita in 11 ore partendo dal ghiacciaio. Tra le altre spicca sicuramente la prima salita della via California Roulette (VI 5.10+ WI5) sulla parete Ovest del Fitz Roy; salita da solo in 9 ore e 50 minuti, all’epoca Potter spiegò:

In cima, sapevo che quella era la mia migliore salita. Era la cosa più grande, più difficile che avessi mai fatto, ma anche la cosa più pura.

La ricerca della “purezza” ha portato Potter a sperimentare anche il Base jump. Dopodichè si dedicò a una disciplina da lui stesso inventata: il freebase.

  • 2005, dopo essere tornato in Patagonia  per effettuare il salto dal Pilastro Est di El Mocho, iniziò a dedicarsi al Base jumping.
  • 2008, ha compiuto uno dei suoi saliti più audaci e che forse più ha colpito l’immaginario collettivo: Deep Blue Sea sulla parete nord dell’Eiger in svizzera, una via di 300m con difficoltà fino a 7b+.

 

 

Fece discutere la sua salita slegata di Delicate Arch, il simbolo dell’Arches National Park. Ma Potter ha sempre continuato a rimanere fedele alle sue idee che sono state recepite anche da un’audience più vasta e meno esperta di quello della comunità di climbers, tanto che nel 2009 la prestigiose rivista National Geographic ha scelto Dean Potter come uno dei dieci Adventurer dell’anno. A questo proposito bisogna anche menzionare le sue leggendarie highline, in primis lo progettato in tutti i dettagli ed effettuato a Cathedral Peak in Yosemite nel 2011.

Un Uomo fortissimamente eclettico e leggendario in ogni suo stile di avventura! Carismatico, selvaggio e fortemente fedele a se stesso, con una voglia di viversi a fondo in ogni sua emozione, ha regalato a noi umili spettatori immagini e video unici e irripetibili, un REAL-SuperHERO.

(fonte imprese e ripetizioni planetmountain.com)

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